La scommessa
di Renzi, non era solo il sogno di un ragazzetto, ma era anche il mio che ragazzetto
non sono più... .
Sono dispiaciuto che abbia perso: se avesse vinto mi avrebbe
ridato un filo di speranza per questo nostro Paese contro la vecchia politica
dell’apparato e delle segreterie di partito.
Il
ragazzetto Renzo era la speranza in una vera social-democrazia, sconosciuta
dalla vetero-sinistra e dai suoi fan che non riescono a scrollarsi di dosso il
veleno dei dissacrati testi di uno
pseudo socialismo, ottuso, classista, sconfessato dalla storia.
Ma quel che “ancor m’offende è il modo” con cui ha perso: chi aveva sperato in una vera svolta non riesce a scrollarsi di dosso l’opprimente sensazione che con Bersani abbiano vinto i vecchi forcaioli i quali, nel terrore del nuovo che avanzava, oltre al discredito personale di stalinista memoria, non hanno esitato a ricorrere ai mezzi anti-democratici delle schedatura, in una sorta di corsa ad ostacoli che l’apparato alzava ad insindacabile giudizio dell’altro concorrente, che era poi il capo di quello stesso apparato.
Ma quel che “ancor m’offende è il modo” con cui ha perso: chi aveva sperato in una vera svolta non riesce a scrollarsi di dosso l’opprimente sensazione che con Bersani abbiano vinto i vecchi forcaioli i quali, nel terrore del nuovo che avanzava, oltre al discredito personale di stalinista memoria, non hanno esitato a ricorrere ai mezzi anti-democratici delle schedatura, in una sorta di corsa ad ostacoli che l’apparato alzava ad insindacabile giudizio dell’altro concorrente, che era poi il capo di quello stesso apparato.
Hanno provato a giustificarsi dicendo che perfino nelle
primarie americane esiste una preregistrazione, dimenticando che viviamo in un’ Europa
in cui tutti i cittadini hanno la scheda elettorale in tasca, sicché la registrazione diventava
solo uno specioso strumento di preselezione per impedire quel suffragio universale con il quale il vecchio
conservatore temeva di confrontarsi.
Io che non ho mai avuto simpatie per gli estremismi e che,
pertanto, ho sempre pensato al comunismo come ad un’esecrabile forma di
oppressione, ma che sempre ho creduto nella giustizia e nella
concordia dei cittadini a fronte della contrapposizione di classe, ascoltando Renzi avevo sperato in un'occasione di
rinnovamento.
Così non è stato ed ormai dispero perfino che mai avrò la possibilità
di vedere questa sinistra praticare la via della vera democrazia, svincolata
una volta per tutte dalle vetero - ideologie e capace di cimentarsi con le
grandi sfide delle società moderne, viepiù pressanti data l’attuale situazione
d’emergenza socio- economica in cui versiamo.
Sento l’ultimo
discorso di Renzi come una sorta di testamento.
Lui - però - ha meno di quarant’anni
ed ha la visione del tempo come un suo alleato.
A me, che
ancora ho poco da campare, toglie perfino la speranza.
http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=31019
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