martedì 4 dicembre 2012

Bandiere


Quando si viaggia all’estero, è un tripudio di bandiere in ogni dove: Parigi, Londra, Berlino... . Ovunque, dai palazzi del Governo alle case private, i colori nazionali rallegrano i quattro angoli delle città.  
Bandiere belle, pulite, stirate, nuove..., che garriscono al vento fiere ed orgogliose.
Altra storia è in Italia: qui da noi è raro vederne una e per lo più sono lacere e sgualcite.
Spesso sui palazzi pubblici, e talvolta perfino davanti alle caserme, penzolano come panni sbiaditi al sole, concreto simbolo di una tristezza infinita, di un orgoglio perduto, se mai avuto.
Non parliamo delle case private che si pavesano solo per la partita di calcio vinta o per la Ferrari... .
Dov’è finito il nostro orgoglio di Italiani? Dove la nostra dignità pubblica e privata?
Dove l’ardore dei Padri della Patria che per quest’Italia combatterono e morirono sui campi di Montebello, di Magenta, di San Martino?
Dove abbiamo relegato Dante e Leopardi? Dove Vivaldi e Verdi?
Dove Michelangelo, Leonardo e la schiera infinita di artisti ed architetti che a quest’Italia hanno dato il monopolio dell’arte?
Chi si ricorda ancora di Meucci, Marconi e Fermi?
Dove abbiamo nascosto vergognosi la nostra identità che ci fa unici al mondo?
Oggi l’Italiano appare come un popolo senza memoria, ignaro o indifferente a ciò che gli appartiene; triste come le poche bandiere che esibisce sporche, lacere e trasandate; ripiegato su se stesso e sulle presenti disgrazie, quasi fosse il solo a patirle.
Da questa Patria pretendiamo tante cose, ma ad Essa nulla siamo disposti a dare, neppure una bandiera dignitosa... .

1 commento:

  1. Bravo Dario, hai colto nel segno!
    La grandezza americana, tanto per fare un esempio, è anche rappresentata dall'amore per la propria bandiera, per far sventolare questo "pezzo di stoffa", simbolo di libertà e democrazia, combattono e molto spesso muoiono per un ideale... meditate gente, meditate!

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