lunedì 9 luglio 2012

Monti ed i sacrifici degli Italiani - Parte seconda




Possiamo dire, allora, che Monti abbia fatto tutto bene? No di certo.

Il più grande peccato di Monti è quello che i suoi provvedimenti peccano di equità ed i sacrifici - come sempre - sono stati richiesti ai pochi che pagano le tasse.

Ma non è vero, però, che sia lui a mancare di coraggio: i partiti che l’appoggiano in Parlamento non gli hanno consentito le liberalizzazioni vere, né una più incisiva riforma pensionistica, men che mai una vera riforma del lavoro. Se avesse chiesto di più nessuna delle sue iniziative sarebbe passata, perché il vero cancro s’annida in questo Parlamento bugiardo e corrotto, tutto teso a difendere il potere di chi vi siede ed all’arricchimento personale di chi comanda.
A dimostrazione c’è che nessuna delle iniziative pensate per ridare credibilità nel Paese al Parlamento è passata. Anzi Monti è stato diffidato a prendere altre iniziative in proposito... poiché - a detta unanime dei partiti - non rientrerebbe nei compiti di questo Governo attuare le riforme costituzionali. Così non c’è stato il dimezzamento degli eletti; non la riduzione dei benefici dei parlamentari; non la soppressione delle Province e neppure una nuova legge elettorale, anche questa da tutti a parole invocata.

L’Imu l’ha pagata solo la gente comune, non le banche, non la Chiesa.

Una vera patrimoniale, quella cioè che colpisca i più ricchi e non le prime case, non è neanche stata presa in considerazione, e già anche gli industriali  di Squinzi mettono le mani avanti in proposito. Anzi, il suo rinvio sine die sta dando agio ai ricchi di studiare le necessarie contromisure, nonché di riportare i soldi all’estero.

L’aver compresso i consumi con gli aumenti indiscriminati di Iva e carburanti ha viepiù depresso un’economia stagnante ed affossato i ceti più deboli, né le banche che hanno beneficiato dei prestiti dalla Bce all’uno per cento di interesse, hanno immesso denaro fresco sul mercato produttivo. Anzi l’hanno utilizzato per comprare debito pubblico e guadagnare così sullo spread che continua a salire, come è nel loro stesso interesse.

Adesso si è posto mano, finalmente, ai tagli della spesa pubblica, impresa definita con pessima espressione spending review. Ospedali, tribunali e pubblica amministrazione sono in testa ai sacrifici spalmati su tre anni: Banca d’Italia, Corte dei Conti ed Europa plaudono; i sindacati hanno già proclamato lo sciopero generale.
Ed i partiti? Questi che sono già in campagna elettorale  e - ad eccezione di Casini, che ha scelto Monti qualunque cosa faccia - sono tornati a minacciare: il PD... tuona contro i tagli allo stato sociale ed il PDL chiede la contropartita degli sgravi fiscali... . Tutto giusto e sacrosanto, ma in questo momento incompatibili per cui, dopo i pronunciamenti ufficiali a beneficio dei propri elettori, voteranno compatti anche questa volta.

Monti, quindi, ha fatto tutto male?
Credo che con questo Parlamento, con questi partiti e questi politici Monti non potesse fare di più..., poiché l’asse PD e PDL, Casini e Fini contano poco, l’ha condizionato al punto che neppure una virgola in più potesse essere spostata.

1 commento:

  1. ...sono dell'idea che chi non ha il coraggio nè le palle di fare un qualcosa, non lo faccia ma nn si metta nelle condizioni di far finta di fare....se Monti è in queste condizioni perchè non lo dice apertamente al popolo ? Perchè non rimette il mandato spiegando che gli viene impedito di fare il bene dell'italia?.....il suo è un silenzio colpevole...

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