Si chiama Carla. L'avevo trovata
al supermercato, in una di quelle confezioni “segnatura e sacco a contenerne le
radici”, posta in vendita con lo sconto di fine stagione. L'avevo comprata per
metterla in vaso, sul balcone, perché allora abitavo ancora in condominio e non
avevo un mio giardino.
Carla, messa dimora, senza che le accordassi particolari cure, prese a
sbocciare... d'un rosso intenso..., inaspettato, sorprendente.
Bellissima, per essere la rosa in vaso d'un balcone del terzo piano, e
faceva tanto casa l'avere un fiore tutto tuo, sia pure sul balcone della
cucina: eravamo più giovani..., più assetati di vita.
Poi mia moglie fu ricoverata in ospedale con la solita minaccia
d'aborto..., erano anni che cercavamo un figlio e questo se n'era sempre andato
prima di vedere la luce: il primo a tre mesi di gestazione, il secondo a sei
mesi, un parto questo ultimo per un maschietto che (allora) non sarebbe mai
sopravvissuto... .
Ora eravamo al sesto mese del
terzo tentativo e lei, mia moglie era in una stanza d'ospedale, con una
femminuccia in grembo ed entrambe lottavano per la vita.
Quel pomeriggio, di rientro dal lavoro, m'accingevo ad uscire per
l'ospedale, e mi guardavo attorno chiedendomi: cosa le porto?
Il mio occhio cadde su Carla che esibiva un fiore appena sbocciato.
Ecco..., una rosa...; la colsi... .
Profumava di buono, di fresco... . Gliela portai mettendola in un
bicchiere, sul comodino. Mi sembrava d'averle portato un pezzo di casa
nostra... . Lei l'accolse con un sorriso... forse con lo stesso pensiero.
La rosa durò parecchi giorni, cinque o sei..., perché Carla ha una
caratteristica... dura tantissimo, ma nel corso della sua vita recisa... cambia
ogni giorno: lentamente dischiude i petali assumendo volume..., come fan tutte
direte..., si..., ma lei triplica la sua dimensione e mentre cresce passa tutte
le gradazioni del rosso da quello più intenso fino ad arrivare al rosa. Un rosa fresco che dura almeno ancora due giorni... . Poi - senza avviso - perde tutti
i petali di colpo..., eppure sembrava fresca... .
Finché non nacque Stefania, cioè ancora per altri trentuno giorni,
Carla, la rosa, fiorì sempre e sempre mi diede l'opportunità di portare in
ospedale un ...pezzo di casa mia.
Oggi, in giardino, Carla domina l'angolo delle rose: è sempre la più
bella ed anche la più... amata. Certo, è invecchiata e non getta più quella
quantità di fiori di ventisei anni fa.
Temiamo che un giorno possa
lasciarci e per questo son due anni che cerchiamo di farne delle talee..., con
scarso successo per la verità.
Sembrerà assurdo, ma sento che - se
Carla dovesse appassire - la mia casa non sarebbe più la stessa: è come se
qualcosa di noi morisse con lei.